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mercoledì 28 giugno 2017

..PENSIERI...AI GENITORI DEL PICCOLO CHARLIE..



"All'ospedale di Londra hanno fatto sapere che la decisione dei giudici europei 'segna la fine di un processo molto difficile' e che ora la priorità è 'fornire ai genitori di Charlie ogni possibile sostegno nel momento in cui ci si prepara per i prossimi passi'. un portavoce ha precisato che 'non ci sarà alcuna fretta nel cambiare le cure di Charlie e ci saranno attente pianificazioni e discussioni'. Ma appare molto probabile che già nei prossimi giorni i medici decidano di staccare la spina.", questo ho letto quella mattina. 

Partiamo dall'inizio. Non mi sono volutamente informata su tutta la questione. Non perché non mi interessasse, ma perché è una cosa talmente delicata che faccio fatica a capire da che parte voglio mettermi. Per cui mi astengo dal giudicare qualsiasi decisione o possibilità in merito. 

Ma io penso a loro. A quei genitori. A quello per cui stanno lottando e alle lacrime che stanno versando. E quando leggo che "la priorità è fornire ai genitori di Charlie ogni possibile sostegno" mi sale il sangue al cervello.  

Chi pensa di sapere qual è il sostegno di cui loro hanno bisogno? 
Chi potrà mai capire il loro dolore fino in fondo, così da poterli aiutare? 
Tutti quei medici con fior fiore di lauree, se non hanno capito che l'unica volontà di quei genitori era quella di fare di tutto per poter stringere la mano al loro piccolo ancora per un po' con la speranza magari di salvarlo, raccogliendo fondi e essendo disponibili a spostarsi dall'altra parte del mondo per provarci, come possono capire che sostegno dargli?
Quei giudici, che hanno deciso per la vita di un bimbo a cui non hanno mai fatto una carezza, come possono permettersi di andare contro all'Amore di quella Mamma e di quel Papà che non hanno mai smesso di accarezzarlo?

Ecco. Penso ci sia un tempo per tutto. 
C'è un tempo per rimanere incinta e mettere al mondo un figlio apparentemente sano. 
C'è un tempo per rendersi conto che quel figlio non è poi così sano.
C'è un tempo per provarle tutte, perché tu, da genitore, non puoi fare altrimenti. Tu, Mamma o Papà di quel figlio non poi così sano, hai bisogno di sapere che, prima di staccare una spina, hai provato a fare tutto il possibile per salvarlo, perché il tempo per stringergli la mano e cantargli una canzoncina, quando avrai staccato la spina, non ci sarà più.
C'è poi un tempo in cui ti renderai conto che sarà giusto lasciarlo andare, consapevole che hai lottato fino all'ultimo e che lui, sicuramente, lo avrà capito. E solo in quel momento, avrai il tempo per vivere più serenamente il temporale che ti ha assalito improvvisamente. 

E questo tempo non lo può decidere qualcun altro per te. Perché si tratta della tua vita, del tuo tempo, e nessuno, mai nessuno, dovrebbe appropriarsene. 

Ecco perché provo rabbia per la decisione presa. 
Non perché ritengo che il piccolo Charlie debba vivere a tutti i costi, ma perché i suoi genitori non sono pronti per questa decisione. E sarà un male che nemmeno il migliore degli psicologi, con mille lauree e tanta volontà di offrirgli ogni possibile sostegno, riuscirà mai a sanare. 

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