NOI CONTRO QUESTA COSA SENZA NOME

giovedì 3 novembre 2016

UN PO' DI NOI


Ecco qui, ci siamo! E' ora delle presentazioni!

In tanti vi state unendo a questo percorso e mi sembra doveroso raccontarvi un pochino di noi...non troppo, altrimenti papà Francesco si arrabbia!


Quando abbiamo scoperto di aspettare Riccardo avevamo appena deciso che a luglio avremmo fissato la data del nostro matrimonio ed eravamo appena tornati da un piccolo viaggio a Roma, fatto in occasione delle prime udienze di Papa Francesco. Naturalmente, gioia pura mista a "oddio, questi saranno gli ultimi mesi in cui potremo dormire 8 ore di fila".
 

E così, dopo un fantastico matrimonio, un bel viaggio di nozze nei Paesi Nordici, ecografie e controlli, il 25 novembre è nato il nostro Pippo. Sorvolerei su tutte le complicazioni che abbiamo avuto, di cui non ho per niente un bel ricordo e con cui combatto ogni giorno, e andrei direttamente al 20 dicembre, quando abbiamo portato a casa il nostro frugoletto da mettere bello e buono sotto l'albero di Natale! Un orologio svizzero che ogni 3 ore piangeva per mangiare, faceva tanta cacca e dormiva. 


Mentre tutto sembrava ancora nella normalità, i miei presentimenti sul fatto che qualcosa non andava erano già sorti da un bel po', ma purtroppo nessuno mi dava corda, probabilmente per non farmi preoccupare più del dovuto. E poi, al controllo del terzo mese, finalmente il pediatra ha riscontrato qualcosa di strano e ha subito contattato la fisioterapista de La Nostra Famiglia, un centro di riabilitazione che abbiamo la fortuna di avere vicino casa. 

E qui è arrivato il nostro primo angelo custode. Una fisioterapista, una professionista, ma diventata per noi anche una nonna, una mamma, una donna che ha donato la sua vita per i bambini e che lo ha sempre fatto con amore e con passione. Lei ha iniziato a fare fisioterapia con Riccardo tre volte la settimana. A volte ridevano, tante altre volte si concentravano, con il passare del tempo spesso si arrabbiavano, ma Riccardo le voleva bene, e noi ci eravamo affezionati tanto a lei, davvero tanto. A febbraio è stata trasferita a Roma, e ci hanno affidato un altro angelo custode. Ammetto che ho pianto, quando mi hanno detto che avremmo cambiato fisioterapista, ho pianto tanto; non tanto per paura di chi sarebbe arrivato, ma più perché questo cambiamento mi toglieva un punto di riferimento che per me era diventato importantissimo. In ogni caso, Provvidenza vuole che, comunque, anche il nuovo angelo custode scelto per noi sia molto professionale, dolce, gentile ed è diventato subito un altro solido punto di riferimento...affidare Riccardo a queste persone per me è stato un motivo di sollievo e di serenità indescrivibile. 

Nel frattempo, sempre la Provvidenza, o semplicemente fortuna, ha voluto farci iniziare un percorso con un altro angelo custode, che ha aiutato Riccardo più dal punto di vista cognitivo! E qui, amici, si è aperto un mondo! Con il fatto che la parola, per ora, gli manca, capire Riccardo era diventato molto difficile...Lui non riusciva a spiegarsi e si innervosiva perché vedeva che noi non riuscivamo a capirlo. Bene, con questo percorso, iniziato quando lui aveva un anno e mezzo, siamo riusciti ad insegnargli ad indicare...una svolta radicale sulla nostra quotidianità! Non mi sembrava vero che alla domanda "cosa vuoi?" lui riuscisse a indicarmi precisamente ciò che aveva in testa! Da qui tutto è stato più facile, anche se, comunque, la strada è sempre bella in salita! L'ultimo angelo custode, invece, è arrivato ad aprile, ed è la logopedista. Riccardo è letteralmente innamorato di lei, appena la vede gli si illuminano gli occhi! Non so di preciso cosa gli abbia fatto, ma lo sta aiutando tantissimo e sta facendo passi da gigante da quando fa i trattamenti! Una forza della natura!

E poi ci sono le anime belle che abbiamo incontrato nel nostro cammino...angeli custodi che hanno voluto bene a Riccardo in maniera spropositata e che tuttora continuano a chiedermi come sta e come procede! Sono le insegnanti dell'asilo nido in cui Riccardo ha passato due anni! Due anni ricchi di relazioni, di sorrisi, di coccole, di crescita, di esperienze.. due anni in cui lo hanno capito e ci hanno aiutato tantissimo in tutti i passaggi. Mi emoziono ancora adesso, quando ci penso. 

Intanto, in mezzo a tutte queste corse tra asilo nido e terapie, abbiamo girato i vari ospedali d'Italia per cercare di dare un nome a tutta questa cosa. Per cui ci siamo ritrovati in più situazioni al Sant'Orsola di Bologna, al Besta di Milano, al Burlo di Trieste, al Meyer di Firenze, al reparto di genetica di Belluno e di Treviso, allo Stella Maris di Pisa... Abbiamo fatto esami e visite, risonanze magnetiche e ricoveri, il tutto senza grossi risultati...L'unica cosa che è uscita è un'anomalia genetica che gli ho trasmesso interamente io, per cui da escludere nella ricerca della diagnosi data la mia salute. 

E così, senza tante risposte, siamo sempre tornati a casa un po' delusi, finché abbiamo deciso di smettere di farci domande e iniziato a concentrarci solo su Riccardo in maniera totale, per il suo bene e per il nostro. Per cui le nostre chiamate, invece che agli ospedali, si sono rivolte alle persone che organizzavano attività con bambini...Quindi abbiamo iniziato con piscina, laboratorio di musica e cavallo! Tutte esperienze bellissime, che fanno divertire Riccardo e lo fanno crescere...Lo fanno felice. 

A tutto ciò non mancano mai i viaggi, in ogni modo e in ogni momento in cui possiamo, utili per far fare più esperienze a Riccardo e per farlo crescere e motivo di felicità immensa per me, e le uscite con gli amici e parenti, fondamentali per la nostra serenità, aiuto per Riccardo e sostegno morale in ogni situazione...Da questo punto di vista siamo davvero molto fortunati, è un dono stupendo saper di poter contare su delle persone così. Tutti, a modo loro, presenti, non invadenti e sorridenti! 

E non mancano nemmeno i due migliori amici di Riccardo, Dante e Bubu...Stravede per loro, li cerca spesso, ci gioca e ci "parla"...ecco, ha addirittura imparato prima a fare il verso del cane che a dire mamma (che tuttora non dice), vedete voi! 

Detto questo, questa cosa senza nome rimane senza nome, ma almeno non la odiamo più come una volta...Abbiamo imparato ad accettarla e a conviverci serenamente, perché siamo certi che Riccardo, in ogni caso, è un bimbo felice, e questa è la cosa più importante!

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