NOI CONTRO QUESTA COSA SENZA NOME

lunedì 3 aprile 2017

..GLI EFFETTI POSITIVI DEL "GRAZIE"!



...Quante volte vi capita di ringraziare durante la vostra giornata?

Che sia Dio, Allah, il Buddha, l'Angelo custode, l'orso polare, la fatina dei desideri, l'amico immaginario, o semplicemente voi stessi, poco importa...Ma quante volte vi capita di ringraziare per ciò che vi succede quotidianamente?


Ecco, a me, per esempio, fino ad un po' di tempo fa non capitava mai. Anzi, le cose negative che mi succedevano le sottolineavo ancora di più con arrabbiature, nervosismo, angoscia e ansia. Non mi rendevo conto che, facendo così, le rendevo ancora più negative di quelle che erano. 

Per farvi un esempio, all'inizio, con Riccardo, è stato molto difficile, come ho sempre detto. Non che ora lo sia meno eh, ma ho maturato una consapevolezza diversa e sono decisamente più serena. Comunque, all'inizio io non riuscivo ad accettare la situazione e quando lui era un po' più fastidioso e piangeva spesso io mi arrabbiavo ancora di più, chiedevo cosa mai avessi fatto per meritarmi una vita del genere, non era ciò che volevo e lo facevo capire a tutti lassù, molto chiaramente. Erano stati decisamente ingiusti e non avevo proprio un bel niente per cui ringraziarLi. 

Finché, durante una chiacchierata con quella persona che mi ha aiutato e supportato nel mio percorso di accettazione (se non avete letto quell'articolo, cliccate pure qui), sono tornata a casa con dei compiti per casa. 

Mi era stato chiesto di ringraziare. Sempre. Semplicemente. Dovevo solo dire "Grazie". 

Riccardo piange come un forsennato? Ringrazia.
Riccardo non vuole mangiare? Ringrazia.
Riccardo non riesce ancora a camminare? Ringrazia. 
Riccardo non dice mamma? Ringrazia.
Riccardo sorride? Ringrazia. 
Riccardo diventa furbo? Ringrazia.
Tuo marito ti fa arrabbiare? Ringrazia. 
Tuo marito ti bacia? Ringrazia.
Le persone accanto a te si comportano male? Ringrazia. 
E così via. 

Oh, sembra una cavolata, ma è stato uno dei compiti più difficili da fare. Non ero per niente abituata. Eppure, è stato quello che mi ha fatto cambiare la visione delle cose. 

Si, perché da quando tu dici quel "grazie" (ripeto, a chi lo si dice poco importa), quella cosa negativa che stai vivendo assume già un aspetto positivo. In quel momento in cui alzi gli occhi e dici "grazie", ti accorgi che stai già sorridendo, forse più per l'imbarazzo che provi nel fare una cosa del genere che per il reale effetto che potrebbe fare in quel momento, ma sorridi. 
Sia chiaro, non che ora riesco a farlo sempre eh. A volte continuo ad arrabbiarmi con il mondo e quel "grazie" proprio non mi esce, neanche se mi impegno. Ma, effettivamente, mi rendo conto che l'effetto che mi regala quel "grazie", in quei momenti, mi manca. Perché quel "grazie" mi fa togliere gli occhiali con le lenti nere nere, e mi fa indossare delle lenti colorate, a volte verdi (per la speranza), spesso rosse (per l'amore), qualche volta gialle (per la spensieratezza), molte volte, invece, di tanti colori tutti insieme. 

E' stato un bel compito per casa. Divertente, faticoso, ma proficuo. 

Provate a farlo anche voi, se vi va, poi se non funziona fatemelo sapere eh! 

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