NOI CONTRO QUESTA COSA SENZA NOME

giovedì 22 dicembre 2016

C'E' QUALCUNO LASSU'?!?!

Sono stata arrabbiata con i piani alti per un bel periodo, e mi ricordo che un sacerdote, durante una confessione in cui io avevo espresso chiaramente la mia rabbia nei confronti di Dio, mi ha detto che avevo tutte le ragioni per esserlo, e che avrei avuto altre ragioni nella vita per arrabbiarmi ancora. Tanto di cappello. 
Ce l'avevo con tutti, lassù... con il Signore, con Gesù, con Maria, e pure con tutti gli Angeli, e, se devo dire la verità, ancora adesso ogni tanto mi arrabbio.  Ci sono momenti in cui Riccardo è così nervoso (o probabilmente lo sono io, e lui lo è di conseguenza) che gestirlo diventa una lotta quasi a sangue con la pazienza e la fede. Ci sono momenti in cui alzo gli occhi al cielo e chiedo chiaramente "La finite?! Non vi basta ciò che stiamo già passando? Cosa state cercando di insegnarmi ancora?! Cosa non quadra in quello che faccio?!". Ci sono momenti in cui mi chiedo con quali criteri il nostro destino viene scelto, con che basi da lassù scelgono la strada che dobbiamo imboccare per fare ciò che vogliono loro. Perché questo ci viene detto, la maggior parte delle volte...Il nostro destino è già scritto, noi non possiamo farci nulla. E io, se devo essere sincera, non sono poi così d'accordo.  

Ancora prima di avere Riccardo, mi ricordo che mi era rimasta impressa una storia che voglio condividere con voi, e che secondo me è bellissima. 

La mamma speciale - Erma Bombeck

Vi è mai capitato di chiedervi come vengano scelte le madri di figli disabili? In qualche maniera riesco a raffigurarmi Dio che dà istruzioni agli angeli, che prendono nota in un registro gigantesco.
"Armstrong, Beth, figlio. Santo patrono Matteo". "Forrest, Marjore, figlia. Santa patrona Cecilia". "Rutledge, Carrie, gemelli. Santo Patrono...diamo Gerardo. E' abituato alla scarsa religiosità!".
Finalmente, passa un nome ad un angelo e sorride:" A questa diamole un figlio disabile". L'angelo è curioso. "Perché lei Dio? E' così felice!". "Esattamente!", sorride Dio, "Potrei dare un figlio disabile ad una madre che non sa sorridere? Ciò sarebbe crudele!". 
"Ma ha pazienza?" chiede l'angelo. "Non voglio che sia troppo paziente,
altrimenti affogherà in un mare di autocommiserazione e pena. Una volta superati lo shock e il risentimento, di sicuro ce la farà". "Ma Signore, penso che quella donna non creda nemmeno in Te". Dio sorride:" Non importa. Posso provvedere. Quella donna è perfetta, è dotata del giusto egoismo". L'angelo resta senza fiato..."Egoismo? E' una virtù?". Dio annuisce:" Se non sarà capace di separarsi ogni tanto da suo figlio, non sopravviverà mai. 
Si, ecco la donna a cui darò la benedizione di un figlio meno che perfetto. Ancora non se ne rende conto, ma sarà da invidiare. Non darà mai per certa una parola. Non considererà mai che un passo sia un fatto comune. Quando il bambino dirà MAMMA per la prima volta, lei sarà testimone di un miracolo e ne sarà consapevole. Quando descriverà un albero o un tramonto al suo bambino cieco, lo vedrà come poche persone sanno vedere le mie creazioni. Le consentirò di vedere chiaramente le cose che vedo io (ignoranza, crudeltà, pregiudizio) e le concederò di levarsi al di sopra di esse. Non sarà mai sola. Io sarò al suo fianco ogni minuto della sua vita, poiché starà facendo il mio lavoro infallibilmente, come se fosse al mio fianco". 
"E per il santo Patrono?" chiese l'angelo, tenendo la penna sollevata a mezz'aria. 
Dio sorride ancora:"Basterà uno specchio".

Premettendo che non credo che il Dio a cui io credo possa permettere che nascano bambini con le sofferenze che vedo ogni giorno ma credo che ciò sia frutto di scherzi della natura su cui nemmeno Lui può nulla, tutto il resto della storia mi ha fatto molto sorridere. 
Mi piace pensare che da Lassù Qualcuno mi guarda e mi guida. Mi piace essere convinta che non sono sola, perché, nonostante le difficoltà siano all'ordine del giorno, sento comunque che c'è una forza in me che non avrei mai pensato di avere e che in ogni istante, in ogni decisione, in ogni paura, mi aiuta. Mi piace immaginare l'angelo custode di Riccardo che se la ride insieme al mio, o che ci discute, o che insieme ci danno una mano per gestire bene il nostro rapporto. 

Da quando abbiamo scoperto che Riccardo avrebbe avuto un percorso di vita speciale, ho iniziato a pregare perché nelle nostre strade incontrassimo persone che potessero aiutare Riccardo al meglio..Ho pregato perché mi arrivasse quella forza necessaria per affrontare tutto con la massima serenità possibile, per il bene di nostro figlio..Ho ringraziato per le conquiste di ogni giorno, e ho chiesto aiuto per le paure e le prove da superare. E si, sono sempre stata ascoltata, sempre. 
Tutto discutibile, certo. Ma credo che la Fede sia una delle esperienze più personali con la quale le persone possano confrontarsi. E' talmente intima che nessuno può giudicarla, nemmeno quando non c'è. Ogni sua manifestazione va rispettata, perché vuol dire che quel modo di manifestarla va bene per quella singola persona, perché in quel modo contribuisce a renderla felice e serena. 


Sono convinta che Dio non mi ha mandato Riccardo già con le sue difficoltà. Questo è opera del Male, perché ritengo che se credo che ci sia il Bene, devo mettere in conto di scontrarmi anche con il Male prima o poi. Ma Dio mi ha donato occhi nuovi per saper gestire questa situazione, un cuore più sincero per accettarla, due orecchie più sensibili per ascoltare solo ciò che vale la pena, due braccia più forti per sostenere Riccardo in qualsiasi momento. E sono dei regali meravigliosi. 
E io sono felice che faccia parte della nostra vita.


   

Nessun commento:

Posta un commento